06.02.2024

La Fire Safety Engineering per il Museo Egizio di Torino

I musei sono luoghi preziosi. Da una parte, collezionano opere e beni di valore, pezzi unici che segnano il percorso culturale dell’uomo. Dall’altra raccolgono un gran numero di persone, incentivano lo scambio, il dialogo, la scoperta. In quanto edifici storici, di pregio o di rilevanza architettonica, sono sottoposti spesso ai vincoli della sovrintendenza. Pertanto, per assicurare la bontà dei lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione cui nel tempo vanno inevitabilmente incontro, è necessario intervenire in modo leggero dal punto di vista impiantistico. La fire engineering e’ la disciplina che consente di conciliare questa esigenza con gli obiettivi di sicurezza. In questo articolo illustreremo il contributo della Fire Safety Engineering (FSE), l’approccio prestazionale alla sicurezza antincendio, nel progettare il piano di prevenzione incendi in questo tipo di strutture, portando ad esempio il caso della FSE per il Museo Egizio di Torino.

1. Il Museo Egizio: un patrimonio unico

Il Museo Egizio di Torino è il museo più antico al mondo interamente dedicato alla civiltà egizia, e contiene più di 40.000 pezzi che vanno dal paleolitico all’epoca copta. Le mummie umane esposte sono 24, i papiri completi 700, i frammenti 17.000. Al suo interno sono presenti la Tomba di Kha e Merit, oggi l’esemplare di tomba non regale meglio conservata, e la statua di Ramesse II, tra i faraoni più importanti dell’Antico Egitto. Insieme, i reperti ne fanno il sito espositivo più importante dopo quello del Cairo e uno dei musei più frequentati in tutta Italia: nel 2022 l’affluenza è stata di quasi 900.000 visitatori.

2. La progettazione antincendio in edifici di pregio

Per importanza del patrimonio culturale, pregio architettonico della struttura e volume di visitatori, progettare i sistemi antincendio in ambienti di questo tipo richiede un approccio flessibile e in grado di garantire la massima sicurezza nelle diverse situazioni di emergenza. La tranquillità dei visitatori è inoltre essenziale per un’esperienza culturale immersiva: dietro alla sensazione di sicurezza che si prova passeggiando tra le opere e gli oggetti esposti, c’è anche la garanzia di un opportuno piano di prevenzione incendi.

3. Quando ricorrere alla Fire Safety Engineering come soluzione alternativa

Ma come sviluppare un progetto di sicurezza antincendio in luoghi tanto complessi? In casi come questi, la normativa di riferimento ammette l’impiego di soluzioni alternative nella progettazione antincendio. La FSE, con un approccio ingegneristico basato sulla fluidodinamica computazionale (CFD), permette di prefigurare i diversi scenari di incendio attraverso modelli di simulazione CFD. In questo modo è possibile definire una strategia antincendio su misura, il più possibile rispettosa dell’estetica dell’edificio.

4. L’iter di applicazione della FSE per la riqualifica del Museo Egizio

Cantene ha supportato i recenti lavori di riqualifica che riguardano il piano terra e il piano ipogeo del Museo Egizio, sviluppando le attività di Fire Engineering per conto di GAe Engineering (ing. Giuseppe Gaspare Amaro). L’obiettivo è stato verificare che l’edificio rispettasse gli standard di sicurezza prefissati anche a seguito del ridisegno architettonico. Grazie al contributo dell’approccio prestazionale della Fire Safety Engineering, la revisione del progetto di sicurezza antincendio è avvenuta con successo.
Sono state svolte sia simulazioni di dinamica delle folle che simulazioni di incendio (CFD 3D).

1) Simulazione di esodo

E’ stato utilizzato il modello 3D dell’intero edificio che include gli arredi e gli allestimenti. E’ stata eseguita una simulazione di esodo in un giorno “tipo”, in modo da stabilire il tempo impiegato dai visitatori per evacuare l’edificio. La simulazione è stata svolta a partire dai dati di affollamento basati sullo storico dei dati del museo.

2) Simulazione degli scenari di incendio

Sono state svolte una serie di simulazioni di incendio al piano terra in modo da garantire che i fumi prodotti dall’incendio non raggiungessero le scale, risalendo ai piani superiori e interferendo con la fuga dei presenti. E’ stato inoltre verificato che tutti i visitatori non venissero a contatto con i prodotti della combustione (verifica ASET/RSET) in fase di evacuazione.

I risultati delle simulazioni, opportunamente combinati, forniscono un contributo quantitativo sul livello di esposizione al rischio dei visitatori in caso di emergenza e restituiscono pertanto un riferimento rigoroso per valutare la bontà delle soluzioni individuate, sia sul piano architettonico che della più generale strategia antincendio.

5. Conclusioni

Grazie al contributo della Fire Safety Engineering, è stato possibile supportare con successo gli aspetti della sicurezza antincendio correlati con il progetto di rifunzionalizzazione di alcune aree del Museo Egizio.